Aloe SPECIES

Aloe SPECIES
Aloe SPECIES – Aloe vera
 L. o Aloe barbadensis Miller, Aloe ferox Mill. o del Capo – ALOE

Aloe species identifica delle piante perenni della famiglia delle Liliaceae, ovvero Aloe vera o barbadensise e Aloe ferox o del Capo e i suoi ibridi dalle cui foglie viene estratto il succo o lattice. In particolare per incisione degli strati superficiali delle foglie il succo cola spontaneamente o poi viene concentrato e successivamente solidificato. Questo estratto presenta un elevato contenuto di antrachinoni ad azione lassativa e risulta utile in caso di stitichezza occasionale in quanto i suoi principi attivi favoriscono la motilità intestinale.

Il succo di Aloe species svolge un’azione lassativa considerata più potente di quella della senna e della cascara e infatti spesso si trova in miscela con altre piante ad azione lassativa per potenziarne l’effetto. La monografia EMA lo classifica come Well Established Use. Deve essere utilizzato con cautela e per periodi brevi e non va assunto in gravidanza, allattamento e dai bambini al di sotto dei 10 anni. In particolare il dosaggio indicato, a seconda della preparazione della droga, non deve superare i 30 mg/die di  derivati idrossi antracenici, ovvero  dai 10 ai 30 mg calcolati come barbaloina o aloina, va assunto in un’unica somministrazione al giorno, preferibilmente la sera, e la dose individuale corrisponde alla minima per ottenere l’effetto. Infine l’estratto di succo o lattice di Aloe species non va confuso con il prodotto commerciale “Succo di Aloe” che corrisponde all’Aloe Gel fluidificato per renderlo edibile.

COMMERCIALIZZAZIONE*

  • Farmaco
  • Integratore alimentare

PREPARAZIONI

Capsule o compresse o sciroppi o soluzioni orali contenenti il succo essiccato ad una concentrazione tale da fornire da non superare i 30 mg/die di  derivati idrossi antracenici, ovvero  dai 10 ai 30 mg calcolati come barbaloina o aloina.

EFFETTI COLLATERALI

  • Secondo alcuni Autori l’Aloe è tra i lassativi antrachinonici che possiede l’azione più irritante, poiché sembra causare una congestione dei vasi del piccolo bacino e, se assunta ad alte dosi, può indurre nefrite, diarrea ematica e gastrite emorragica.
  • L’uso prolungato può portare ad una diarrea acquosa con perdita di acqua ed elettroliti, debolezza muscolare e perdita di peso. L’utilizzo cronico della droga ne diminuisce l’efficacia terapeutica probabilmente perché può determinare una carenza di potassio che tende a causare una paralisi della muscolatura intestinale con conseguente diminuzione dell’effetto lassativo.
  • Dosi elevate possono causare ipopotassiemia. Alla diarrea che segue l’assunzione della droga, si accompagnano spesso dolori addominali crampiformi che sarebbero riconducibili all’azione della resina.

CONTROINDICAZIONI

  • In gravidanza  e allattamento
  • Ipersensibilità o allergie verso uno o più componenti
  • Nei bambini al di sotto dei 12 anni
  • Nei pazienti con diverticolosi intestinale
  • Nei pazienti con occlusione o subocclusione intestinale
  • Nei pazienti con emorroidi o fistole perianali
  • Nei pazienti con patologie infiammatorie acute a carico degli organi del piccolo bacino
  • Nei pazienti con problemi renali

INTERAZIONI FRA LA DROGA E I FARMACI

  • Farmaci antiaritmici di tipo chinidinico;
  • Farmaci diuretici che comportano perdite di potassio;
  • Glicyrrhiza glabra Radix
  • Corticosteroidi
  • Digitalici
  • Vincamina
  • Fenoxedil
  • Antiaggreganti piastrinici prima di un intervento
  • A causa della sua azione ipoglicemizzante può potenziare l’effetto dei farmaci ipoglicemizzanti.

*Con il termine COMMERCIALIZZAZIONE si intende la commercializzazione potenziale come stato membro dell’unione europea. Per quanto riguarda la voce “Farmaci o galenici” ci si riferisce alle monografie della Commision E, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS o WHO, World Health Organization), dell’European Scientific Cooperative On Phytotherapy (ESCOP) e dell’EMA (Europea Medicine Agency) e alla presenza nelle Farmacopee di tutti i paesi del mondo. Le voci sottolineate indicano l’effettiva presenza della pianta nei diversi prodotti commercializzati in Italia al momento della presentazione  della monografia (02/2015)

BIBLIOGRAFIA

  • AA.VV. “OMS: Monografie di Piante Medicinali Volume 1”. Ed. Società Italiana di Fitoterapia, Siena, 2002.
  • Blumenthal M, Busse WR, Goldberg A, Gruenwald J, Hall T, Riggins CW, et al. editors. The complete. German commission E monographs. American Botanical Council, Austin, Texas 1998
  • Blumenthal M, Goldberg A, Brinckmann J. editors.Herbal medicine Expanded Commission E monographs: The American Botanical Council.Austin, Texas 2000
  • Capasso F., Grandolini G., Izzo A.A. Fitoterapia-Impiego razionale delle droghe vegetali. Ed.Springer, 2006.
  • European Scientific Cooperative On Phytotherapy.Monografie ESCOP: le basi scientifiche dei prodotti fitoterapici. Planta medica, 2006.
  • Fabio Fiorenzuoli. “Interazione tra erbe, alimenti e farmaci”. Ed. Tecniche Nuove 2008
  • http://www.ema.europa.eu/ema/
  • http://www.fitovigilanza.it/
  • Immagine: @ 3268zauber (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons; Wikipedia

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