ARTIGLIO DEL DIAVOLO

Artiglio del diavolo o arpagofitoARTIGLIO DEL DIAVOLO – Harpagophytum procumbens D.C. – DEVIL’S CLAW

Harpagophytum procumbens D.C. o artiglio del diavolo è una pianta rampicante perenne della famiglia delle Pedaliaceae che cresce spontaneamente nell’Africa Sud-occidentale.

Rimedi a base di artiglio del diavolo sono tradizionalmente utilizzati nella medicina africana come tonici-amari e digestivi in caso di inappetenza, di bruciore di stomaco e di disturbi digestivi di lieve entità associati a gonfiore e flatulenza. In fitoterapia diversi preparati contenenti artiglio del diavolo, per uso interno o esterno, vengono indicati principalmente come antinfiammatori, analgesici e antireumatici, risultando utili coadiuvanti nella terapia dell’artrosi, dell’artrite e dei disturbi reumatici, tutti di lieve entità. Diversi studi scientifici sembrano ipotizzare che l’attività dei diversi estratti di artiglio del diavolo sia dovuta al contenuto in arpagoside sebbene siano necessari ulteriori studi soprattutto per capire il possibile meccanismo d’azione. La droga è costituita  dalle radici secondarie tuberizzate essiccate.

COMMERCIALIZZAZIONE*

  • Farmaci o galenici
  • Integratore alimentare
  • Parafarmaco per uso esterno

 PREPARAZIONI

  • Droga essiccata per tisana
  • Estratto secco anche in associazione con altre piante in capsule o compresse
  • Estratto fluido in associazione con altre piante
  • Tintura madre anche in associazione con altre piante da prendere in gocce

EFFETTI COLLATERALI

  • Può provocare talvolta epigastralgie con nausea, particolarmente nell’anziano e in soggetti affetti da gastrite acuta e/o ulcera peptica. Pertanto si consiglia di assumere questa droga a stomaco pieno
  • In rari casi può provocare dolori addominali con diarrea
  • Viene riportato in letteratura un caso di tachicardia

CONTROINDICAZIONI

  • In gravidanza  e allattamento
  • Bambini al di sotto dei 18 anni
  • Soggetti affetti da gastrite o ulcera gastrica

INTERAZIONI FRA LA DROGA E I FARMACI

  • FANS o cortisonici: può aumentarne l’azione gastrolesività
  • Farmaci gastroprotettori inibitori pompa (ANTI H1): riduzione degli effetti
  • Antiaritmici: potenziamento
  • Eparina, antiaggreganti piastrinici e anticoagulanti: aumento del rischio di emorragie
  • Farmaci ipotensivi e ipoglicemizzanti orali: possibile sommazione effetti

*Con il termine COMMERCIALIZZAZIONE si intende la commercializzazione potenziale come stato membro dell’unione europea. Per quanto riguarda la voce “Farmaci o galenici” ci si riferisce alle monografie della Commision E, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS o WHO, World Health Organization), dell’European Scientific Cooperative On Phytotherapy (ESCOP) e dell’EMA (Europea Medicine Agency) e alla presenza nelle Farmacopee di tutti i paesi del mondo. Le voci sottolineate indicano l’effettiva presenza della pianta nei diversi prodotti commercializzati in Italia al momento della presentazione  della monografia (02/2015)

BIBLIOGRAFIA

  • Blumenthal M, Busse WR, Goldberg A, Gruenwald J, Hall T, Riggins CW, et al. editors. The complete. German commission E monographs. American Botanical Council, Austin, Texas 1998
  • Blumenthal M, Goldberg A, Brinckmann J. editors. Herbal medicine Expanded Commission E monographs: The American Botanical Council. Austin, Texas 2000
  • AA.VV. “WHO monographs on selected medicinal plants. Vol. 3“. WHO Library Cataloguing-in-Publication Data, Geneva, Switzerland, 2007
  • European Scientific Cooperative On Phytotherapy. Monografie ESCOP: le basi scientifiche dei prodotti fitoterapici. Planta medica, 2006.
  • http://www.ema.europa.eu/ema/
  • Capasso F., Grandolini G., Izzo A.A. Fitofarmacia-Impiego razionale delle droghe vegetali. Ed.Springer, 2006.
  • Fabio Fiorenzuoli. “Interazione tra erbe, alimenti e farmaci”. Ed. Tecniche Nuove 2008
  • http://www.fitovigilanza.it/
  • Immagini: @Henri pidoux at fr.wikipedia (Transfered from fr.wikipedia) [Attribution], from Wikimedia Commons; Wikipedia

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