GOJI: BACCHE DI GOJI E UN METRO … DOVE STA L’INGANNO?

La Bacche di Goji  sono diventate la “moda” del momento e ovunque nel Web o nelle riviste siamo continuamente bombardati da articoli che ne esaltano le bacche di goji inganno?proprietà nutritive e benefiche basandosi sulla lunga tradizione d’uso in Asia e soprattutto in Cina.

Ma quanto c’è di vero in tutto ciò che si dice su queste succulenti bacche di un rosso accattivante?

Analizzando la letteratura scientifica si evince che mangiare bacche di Goji è una sana abitudine perché sono un alimento molto ricco di vitamine, soprattutto carotenoidi e vitamina C e perché il sapore dolce “nasconde” una ricca miscela di diversi polisaccaridi rendendole una fonte naturale di prebiotici e un frutto appetibile tal quale o aggiunto a frullati, dolci e altri piatti gustosi e colorati. Per dimagrire però, secondo le evidenze, ad oggi non bastano, o meglio non servono, se non si sceglie un regime dietetico controllato, anche perché l’unico dato certo è che a 100g di bacche corrispondono circa 362 Kilocalorie e il metro nella foto forse potrà solo allargarsi!

APPROFONDIMENTO SU LYCIUM BARBARUM L. O BACCHE DI GOJI

Goji è il nome comune con cui si indicano due specie di piante ampiamente utilizzate nell’Asia orientale come alimenti e piante medicinali, Lycium barbarum L. (syn L. halimifolium Miller) e Lycium chinense Miller. Le due specie sono molto simili per composizione e aspetto ma, nonostante la maggior parte degli studi riguardino L. barbarum, alcuni Autori ritengono che la specie L. chinense sia quella a cui si deve la maggior parte degli effetti tradizionali. La terra di origine di Lycium barbarum L. sembrerebbe essere il bacino mediterraneo, ma la pianta è ampiamente distribuita nelle zone temperate di tutto il pianeta, in particolare appunto la zona del Mediterraneo e l’Asia Centrale e Sud-orientale. Inoltre viene coltivata in Nord America e in Australia come pianta da siepe. L. chinense è principalmente distribuito nell’Asia Orientare, in particolare il Sud della Cina, la Korea e il Giappone.

UTILIZZO LYCIUM BARBARUM L. O BACCHE DI GOJI

Nella Medicina Tradizionale Cinese il Goji è indicato per diverse problematiche. Le bacche, come bevande medicinali o zuppe, sono tradizionalmente utilizzate per gli occhi in caso di vista offuscata o per la diminuzione dell’acuità visiva, l’infertilità, il dolore addominale, la tosse secca, la fatica e il mal di testa; inoltre nella medicina popolare si ritiene che aumento la longevità e prevengano l’ingrigirsi prematuro dei capelli. Il decotto di radice viene invece utilizzato per diminuire la temperatura corporea in caso di sudorazioni notturne o di febbre, per la tosse, per i disordini ematici e infine per il diabete mellito e l’ipertensione.

COMPOSIZIONE LYCIUM BARBARUM L. O BACCHE DI GOJI

Le bacche di L. barbarum (per L. chinense la composizione è simile) sono costituite principalmente di:

  • polisaccaridi (ca 23%), in particolari una complessa miscela di diversi tipi di polisaccaridi tra cui sono stati identificati arabinosio, glucosio, galattosio, mannosio, ramnosio, xilosio, e/o acido galatturonico
  • carotenoidi, il cui contenuto varia a seconda del processo di maturazione, costituiti principalmente da zeaxantina palmitato (56%) e in percentuali minori da β-criptoxantina, zeaxantina mono palmitato, zeaxantina libera e β-carotene. Anche nei semi abbiamo zeaxantina (83%) e in percentuali minori da β-criptoxantina (7%), β-carotene (0,9%), mutatoxanthin (1,4%)
  • vitamina C con il suo precursore glicosidico. La bacca fornice 42 mg di vitamina C /100 g, una quantità paragonabile a quella dei limoni.
  • Flavonoidi: miricetina, quercetina, e kampferolo
  • Tiamina, riboflavina
  • 1-2,7% amminoacidi liberi principalmente prolina e poi taurina e acido γ-aminobutirrico, nonché betaina (trimetilglicina)
  • Sostanze in minor quantità tra cui β-sitosterolo e il suo glucoside daucosterolo, scopoletina, acido p-cumarico, dopamina e L-monomenthyl succinatogoji pianta
  • Nei semi si sono isolati acidi grassi essenziali tra cui acido esadecanoico e acido linoleico e l’olio essenziale

Le radici di entrambe le specie sono composte principalmente da:

  • Alcaloidi
  • Scopoletina, cumarina, e i rispettivi glicosidi
  • Flavonoidi: apigenina, acacetina, luteolina, kampferolo, quercetina
  • Sono stati isolati
  • Lignani dalla corteccia della radice
  • Antrachinoni
  • Un glicoside indolico derivato dal triptofano e altri composti azotati derivati dalla tiramina
    gruppo di peptidi ciclici, licyumins a-d
  • Vitamina C e betaina, colina, l’acido linoleico e β-sitosterolo, individuati principalmente in L. barbarum

Gli Autori sono generalmente concordi sulla composizione anche se c’è una discrepanza che fa discutere sul contenuto di alcaloidi.

STUDI SULLE PROPRIETÀ LYCIUM BARBARUM L. O BACCHE DI GOJI

In letteratura si studiano principalmente le proprietà immunostimolanti, antiossidanti, antipertensive, antidiabetiche e dimagranti dell’estratto di Lycium barbarum. Il problema che si evince è che ci sono una gran quantità di studi in vitro e in vivo e pochi studi clinici in piccoli gruppi di individui e spesso non condotti in modo tale da essere considerati dei buoni studi. Inoltre l’estratto di Goji spesso è un estratto acquoso, a volte è un succo in commercio come bevanda e spesso si parla dei polisaccaridi estratti dalle bacche e tale fatto crea confusione perché non ci sono uno o più estratti standardizzati che permettano la riproducibilità dell’effetto. Inoltre, per quanto riguarda i polisaccaridi estratti dalle bacche di Goji, ad essi si ascrivono la potenziale efficacia d’azione, anche per quel che riguarda la perdita del peso. In ogni caso i polisaccaridi  sono dei composti di nota efficacia in letteratura e si può solo concludere che le bacche di Goji siano una buona fonte di polisaccaridi come lo sono di vitamina C. Si tratta comunque di un estratto non ben identificato. Spesso vengono condotti degli studi sul succo di bacche di Goji di note aziende alimentari evidenziandone le proprietà nutrizionali e salutistiche. In particolare Amagase et al. (2008, 2009) hanno dimostrato che il consumo quotidiano di un succo standardizzato di bacche di Goji (GoChi™, 120 ml sono equivalenti a 150 g di frutta fresca) per 14 o 30 giorni aumenta la sensazione soggettiva di benessere, le caratteristiche neuro-psicologiche, le funzioni cardiovascolari e muscolo-articolari e la regolarità gastrointestinale senza effetti avversi. In un altro studio clinico su un piccolo gruppo di volontari sovrappeso di entrambi i sessi, Amagase et al (2011) hanno evidenziato che sempre lo stesso GoChi™ ha favorito l’accelerazione del metabolismo e ha favorito la diminuzione della circonferenza del girovita. Potterat (2010) fa comunque notare che gli studi sul GoChi™, un prodotto lanciato nel 2008 da FreeLife, promettono molto ma peccano in metodo scientifico a partire dall’esiguo numero dei partecipanti.

Inoltre è opportuno indicare che sono stati segnalati pochi casi di reazioni allergiche e pochissimi casi di interferenza di L. barbarium e/o L. chinense con Warfarin. Quindi, sebbene sia considerato un prodotto sicuro, bisogna considerare comunque anche queste poche segnalazioni soprattutto sulla base di evidenze abbastanza discutibili sulle presunte proprietà benfiche.

Tali osservazioni sono state sufficienti per impedire la registrazione di questo alimento come Novel Food e tanto meno come pianta medicinale sia in America che in Germania nonostante la lunga tradizione d’uso, in quanto le evidenze non sono ancora sufficienti e tanto meno ben condotte per creare un identikit corretto del Goji e delle sue proprietà.

Il Goji è comunque venduto in America e anche in Italia come alimento, dal sapore gradevole e dalle notevoli proprietà nutrizionali per il suo elevato contenuto in betacarotene e vitamina C.

Infatti vale comunque e sempre la regola che mangiare frutta e verdura è di beneficio per la salute e il consumo di bacche di Goji non ne è esente. In particolare il complesso sinergismo di tutti i costituenti presenti nella frutta e verdura garantisce l’effetto salutistico e protettivo.

Concludendo dall’analisi della letteratura disponibile si evince che le bacche di Goji sono un alimento dal buon profilo nutrizionale soprattutto per l’elevato contenuto di carotenoidi e vitamina C ad elevata biodisponibilità e di polisaccaridi che in sinergia con gli altri costituenti favoriscono la digeribilità e la compliance a livello gastrointestinale. Il Goji inoltre, soprattutto sulla base della lunga tradizione d’uso in Cina, Giappone e nel resto dei Paesi dell’Asia orientale, può rappresentare un potenziale interesse nella prevenzione e nel trattamento di diverse problematiche ma ad oggi non sussistono evidenze sufficienti per attribuirgli qualche proprietà e quindi la classificazione di pianta medicinale. In particolare gli studi disponibili sono deboli per il metodo e non indicano un preciso estratto. Inoltre non è chiaro quali siano le droghe della pianta: c’è tanto sulle bacche anche se la tradizione asiatica attribuisce alcuni effetti, soprattutto quello antipertensivo e di regolazione del metabolismo dei carboidrati, alle radici. In definitiva sono necessari ulteriori studi per sostenere “la moda del momento” per il controllo del peso o per risolvere altre problematiche e l’unica affermazione plausibile dal punto di vista scientifico è che mangiare le bacche di Goji è una sana abitudine perché come frutto è una fonte importante di vitamine ad azione antiossidante.

BIBLIOGRAFIA

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  • IMMAGINE: © Sten Porse (Self-published work by Sten Porse) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html), CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) or CC BY-SA 2.5-2.0-1.0, Wikipedia

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